Rubrica “Libri oltre le frontiere”
Suggerimenti di lettura da Anolf Emilia Romagna
Di recente, abbiamo avuto l’occasione di una chiacchierata con il Prof. Fulvio Pezzarossa, che studia la letteratura delle migrazioni nel nostro Paese e dirige la rivista “Scritture migranti”. Di seguito i suoi consigli di lettura che ci proponiamo di seguire nel 2021: alcuni hanno il sapore dei classici, altri ci parlano del futuro con le voci dell’oggi.
Io, venditore di elefanti, di Pap Khouma (1990)
Pap Khouma, immigrato senegalese, racconta i primi anni in Italia, quando per sbarcare il lunario vendeva piccoli elefantini per strada, souvenir “africani”, per così dire. Pap Khuoma sa di infastidire le persone con le sue proposte, sa quali sono le nostre emozioni nei suoi confronti. In questo libro, ci racconta le sue.
Oggi, forse, non ammazzo nessuno. Storie minime di una giovane musulmana stranamente non terrorista, di Randa Ghazy (2013)
È il racconto ironico e senza autocommiserazione di una giovane donna, Jasmine, che si trova in un mondo di mezzo, sospesa tra due culture. La sua amica Amira ha ceduto a un matrimonio combinato, lei non se lo spiega. Sente pesare su di sé pregiudizi scomodi. La comunità musulmana la vorrebbe più remissiva, tutti gli altri la guardano attraverso lo schermo dei luoghi comuni. Anche qui, l’accento autobiografico di Randa Ghazy, nata da genitori egiziani, è forte. L’ironia è la sua arma per capirsi e capire gli altri.
Amiche per la pelle, di Laila Wadia (2007)
Laila Wadia, scrittrice di origine indiana, è bravissima a raccontare piccole storie con grande ironia. Qui racconta la storia di un “melting pot condominiale”. Donne di origini diverse (un’albanese, un’indiana, una bosniaca, una cinese) vivono nello stesso palazzo, in una città che è già di per sé un incrocio di culture: Trieste (dietro l’eleganza asburgica, c’è sì l’identità italiana, ma anche quella dalmata, carsica, balcanica, adriatica…). Incontriamo le protagoniste alle prese con la vita di tutti i giorni, con i figli e con i mariti, con l’apprendimento della lingua. Nel condominio più interculturale di Trieste non poteva mancare un inquilino italiano… che ovviamente non sopporta gli stranieri!
Pecore nere: racconti, di Ingy Mubiayi, Igiaba Scego, Gabriella Kuruvilla, Laila Wadia (2005)
Il libro è un’antologia di storie, i narratori sono giovani di seconda generazione, ragazze italiane, di origine straniera (tra esse anche Igiaba Scego e Laila Waida). Sono i figli di un’identità molteplice, ma non per questo meno solida, che si riflette nelle scelte di vita e si fa presente nei loro racconti, in cui si mescolano vita, politica, storie.
Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio, di Amara Lakhous (2011)
Anche qui l’ironia è il tratto dominante, fin dal titolo. Il libro tratta temi tutt’altro che leggeri, lo fa però con uno sguardo divertito, quasi satirico. Attraverso una storia che sostanzialmente è un romanzo giallo, l’autore offre uno spaccato di Roma, dei suoi quartieri, di coloro che li abitano. Con humor e sagacia, Amara Lakhous, considerato tra le voci più originali del panorama letterario italiano, racconta i tratti multietnici di una grande città e delle sue periferie.
Future. Il domani narrato dalle voci di oggi, antologia a cura di Igiaba Scego (2019)
Sono undici le autrici afroitaliane che raccontano e si raccontano in quest’opera antologica, curata da Igiaba Scego. Il testo unisce storie, stili e temi diversi, come diverse sono coloro che scrivono. Due gli elementi fondamentali, da cui non si può prescindere: le radici, per tutte differenti, e il futuro, che invece converge. La letteratura d’immigrazione è questo: un grande mosaico, che tessera per tessera ci aiuta a cambiare prospettiva, a guardare il futuro in un’ottica di convivenza tra dissimili e all’altro come un’opportunità.
a cura di Lorenzo Benassi Roversi